Cianobatteri In Acquario marino
I cianobatteri sono una delle più
antiche forme di vita sulla terra, apparsi quasi quattro miliardi di anni fa, si sono sempre adattati ai cambiamenti avvenuti nelle varie ere del nostro
pianeta sino ad oggi. Impropriamente definiti alghe, in realtà i sono dei
batteri fotosintetici e in particolare organismi unicellulari classificati
fotoautotrofi proprio perché riescono a sintetizzare le sostanze organiche
partendo dalla fotosintesi che per svolgersi necessita di luce e anidride
carbonica. Sono facilmente riconoscibili perché tendono a formare ammassi più o
meno densi e viscidi al tatto, di diversi colori; i più comuni sono; il rosso
brillante, arancione, il marrone, viola nero ciano, verde e verde-bluastro. La loro insorgenza crea delle leggere patine
sul substrato sul fondo o direttamente sulle rocce ma con il passare dei giorni
queste macchie diventano spesse e crescono rapidamente fino a ricoprire
qualsiasi cosa. Questo tipo di batteri sono sempre presenti vasca ma in uno
stato "dormiente" e mantenuto sotto controllo da altri tipi di
batteri o altri tipi di ciano loro competitori, in determinate condizioni di
squilibrio prendono il sopravvento sui loro competitori.
Cause dei cianobatteri in un acquario della barriera
Sono numerose le cause che favoriscono l’insorgenza dei cianobatteri in un acquario marino, tra questi, le cause principali possono essere riconducibili ai seguenti fattori:
Eccessi di
alimentazione Cibo: Gli alimenti non consumati e in eccesso generano i
sottoprodotti come nitrati e fosfati. Queste sostanze stimolano la crescita dei
cianobatteri.
Ricircolo
e movimento: l’inadeguato interscambio tra vasca e sump favorisce la scarsa rimozione
sostanze azotate ed organiche dal sistema di filtraggio e schiumazione, di
conseguenza avendo a disposizione di che nutrirsi i cianobatteri possono
proliferare agevolmente. Stesso discorso va fatto per le pompe di movimento; un
buon ricircolo d’acqua avendo cura nell’evitare la formazione di zone con
scarso ricircolo o ristagno possono contrastare l’insorgenza.
Qualità
dell’acqua: La cattiva qualità dell'acqua influisce direttamente sulla
crescita dei cianobatteri soprattutto con alti tassi di azoto. È anche
possibile vedere proliferazioni in acqua troppo pulita o “magra”, dove le
condizioni di crescita sono favorevoli in assenza di competitori per rallentare
o bloccare il loro sviluppo. Un abbassamento del potenziale Redox può causare l’insorgenza
di cyano come anche eccessivi dosaggi di amminoacidi o integratori. Anche una
scarsa manutenzione del sistema di filtrazione ad osmosi inversa può essere
causa dell’insorgenza di cianobatteri. Un corretto monitoraggio del valore TdS in
uscita dall’impianto deve portare alla sostituzione dei materiali filtranti.
Sistema d’illuminazione:
Come già detto i cianobatteri batteri fotosintetici e in particolare
organismi unicellulari classificati fotoautotrofi, proprio perché riescono a
sintetizzare le sostanze organiche partendo dalla fotosintesi. Tenendo in
considerazione questo fattore, a seconda del biotopo riprodotto, la qualità della
luce fornita ad una vasca è fondamentale e i cianobatteri prosperano meglio
quando l’intensità della luce è eccessivamente sbilanciata nella lunghezza
d’onda del rosso. Sul mercato esistono vari tipi di lampade per l’illuminazione
dei nostri sistemi; Led, Neon T5 e molto meno utilizzati i bulbi HQI, non tutti
i brand però sono correttamente bilanciati sulla scala di colore appropriata. La
scelta di una fonte luminosa di buona qualità è fondamentale per la prevenzione
di cianobatteri.
Biologia
della vasca: Per un sistema appena avviato con rocce sintetiche sterili o vive
ma immature ed inserite in una vasca nuova è di consuetudine intravedere chiazze
di cianobatteri sul substrato o sulle rocce, poiché rientra in una delle prime
fasi della normale della maturazione. In tal caso basta attendere il
raggiungimento di un equilibrio biologico dato da una corretta maturazione. Per
quanto riguarda un sistema maturo, le cause della loro proliferazione vanno
principalmente ricercate nell’eccesso di composti organici azotati disciolti in
acqua senza trascurare i principali fattori qui descritti.
Basso livello
di ossigeno e PH: Le condizioni acide e anaerobiche aumentano la crescita
dei cianobatteri. I cianobatteri sono organismi capaci di compiere la
fotosintesi ossigenica. Questi organismi possono tuttavia effettuare, in
condizioni di necessità, una fotosintesi ossigenica ed una respirazione
anaerobica, utilizzando lo zolfo elementare al posto dell’ossigeno.
Scelta del sale per i cambi d’acqua: Il sale è un altro elemento da prendere in considerazione l’utilizzo di un sale scadente non bilanciato o troppo arricchito può provocare l’insorgenza di cianobatteri. Come abbiamo potuto leggere sono molti i fattori della proliferazione di cianobatteri in un acquario di barriera. Indipendentemente dal fatto che la vasca sia nuova o vecchia, Il fattore principale e più comune è la sovrappopolazione di pesci e di conseguenza una sovralimentazione; le particelle di cibo non consumate tendono a produrre fosfato e nitrato. Le cattive condizioni dell'acqua supportano anche la crescita dei cianobatteri. Se la filtrazione con schiumatoio non è più che performante l’insorgenza di cianobatteri è molto probabile.
Rimedi
il più delle volte i cianobatteri compaiono negli acquari
marini nel momento in cui si verifica qualche squilibrio.
Quando queste condizioni si verificano è necessario porvi
rimedio al più presto.
Riassumiamo i potenziali rimedi da introdurre:
-
sospendere integrazioni di oligoelementi e
additivi (non devono avere nulla di cui nutrirsi)
- ridurre il carico organico con l’introduzione di
ceppi di competitori, o in casi estremi si può introdurre della resina
anti-fosfati.
- aspirare i cianobatteri sifonando il fondo e le
zone colpite dagli agglomerati, anche riciclando l’acqua rimossa filtrandola
con lana di perlon e spugne sintetiche.
-
mantenere la temperatura sotto i 24 gradi.
- verificare che non ci siano zone con scarsa
circolazione o ristagni d’acqua.
-
limitare i cambi d’acqua allo stretto necessario,
potenzialmente potrebbero peggiorare il problema per una ragione legata alla
composizione dei sali, ma nel caso di necessità ripristinare l'acqua cambiata
con acqua marina preparata con ottimo sale e acqua osmotica a bassissima
conducibilità.
Metodi naturali
Dosaggio
di Fitoplancton Synechococcus: Questa specie di microalga è nota per il suo
potere di combattere i cianobatteri; è anch'esso fa parte della famiglia dei cianobatteri
ma non è invasivo, ha la capacità di contrastare i ceppi invasivi che si formano
in acquario. Nutrendosi delle stesse sostanze e
applicando meccanismi competitivi verso gli altri Cianobatteri presenti in
vasca, ne riduce o blocca la crescita. Ha una colorazione verde smeraldo, ben
diverso dal verde del comune fitoplancton ed ha la capacità di assorbire in
modo specifico fosfati e ammoniaca. La sua dimensione varia da 0,8 a 1,5 µm. Le
cellule coccoidi fotosintetiche si trovano preferenzialmente in acque
superficiali ben illuminate dove possono essere molto abbondanti.
Utilizzo di Pesci: Sono
rari gli animali che possono cibarsi di questi batteri. Secondo alcune
testimonianze la Lactoria Cornuta, l’Amblygobius phalaena e l’Amblygobius
rainfordi sono stati visti mangiare i cianobatteri. Ma non ci sono conferme
in merito.
Oscuramento totale: I ciano
essendo batteri fotosintetici vivono con la luce, quindi in casi estremi, quando
ormai la proliferazione ha completamente invaso il sistema, le luci della vasca
possono essere spente per tre/cinque giorni per abbattere il loro proliferare.
Questa pratica oltre a non essere sempre efficace al cento per cento è anche
molto rischiosa per acquari di barriera dove siano presenti coralli SPS ed LPS,
la mancanza di luce può danneggiare seriamente i coralli, quindi prima di procedere valutare questa operazione solo se è davvero necessario,
inoltre quasi sicuramente torneranno dopo aver riacceso le luci se la fonte del
problema non viene identificata e corretta.
Metodi Chimici
I trattamenti chimici sono un’altra
opzione, ma presentano grandi rischi in quanto possono uccidere i batteri buoni
e innescare problemi a catena ben più gravi per tutto il sistema. Sul
mercato esistono alcuni prodotti che risulterebbero efficaci, vanno utilizzati
da chi veramente ha conoscenza degli effetti che possono provocare a proprio
rischio e pericolo. A mio parere con l’utilizzo di metodi naturali si ottengono
gli stessi risultati con tempistiche un po più lunghe, ma si ha il vantaggio di
non provocare sintomi di stress agli esseri viventi presenti nel sistema e
causare danni irreparabili.
Acqua Ossigenata; pratica meno invasiva
ma deve essere fatta comunque con molta attenzione! È necessario un preparato
da dieci volumi, e con una siringa va iniettata nelle zona dove sono presenti i
ciano. Il dosaggio è 20 ml per ogni 100 litri ma in via cautelativa è consigliabile
una dose leggermente inferiore. Se la dose non è sufficiente a trattare tutti
gli agglomerati andrà ripetuto in più giorni. Come detto in precedenza non sono
pratiche da condurre se non si è esperti, detto ciò, non ci assumiamo la
responsabilità di eventuali danni causati con questi metodi.
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