Salvaguardare la barriera corallina con l’aiuto della tecnologia
Salvaguardare la barriera corallina con l’aiuto della tecnologia
Il Pianeta Terra.
La salvaguardia del nostro pianeta e del suo ambiente è diventata una priorità dopo gli squilibri che abbiamo creato nel corso dei secoli. Specialmente per quanto riguarda i mari e i cambiamenti climatici. Nel 2016 la Grande barriera corallina, secondo uno studio pubblicato su Nature nel marzo 2017, ha subito uno sbiancamento senza precedenti. Il tutto a causa di un innalzamento della temperatura del mare di 4 gradi, che ha portato alla morte di più del 20% dei coralli. Al nord, addirittura, ne sono scomparsi i due terzi. David Wachenfeld, coautore della ricerca, ha affermato che la Barriera australiana è praticamente morta e che se non si interverrà per limitare il riscaldamento globale, la sua fine arriverà molto presto.
La ricchezza e la varietà dei pesci rappresentano altri importanti indicatori della salute generale della barriera corallina. E le tradizionali attività di monitoraggio di esperti e studio di sono svolte solitamente da sommozzatori che effettuano manualmente riprese video e fotografie.
Questi metodi sono considerati affidabili e ampiamente
impiegati, ma presentano degli svantaggi. I subacquei possono interferire con
il comportamento delle specie marine e influenzare involontariamente i
risultati del monitoraggio. Senza contare che il tempo sott’acqua è limitato,
poiché i sub possono spesso scattare foto e video per circa 30 minuti. E’ qui
che la tecnologia può venire in soccorso per un monitoraggio che riduca
l’impatto e agevoli le operazioni di cattura delle immagini.
L’intelligenza artificiale per proteggere i coralli
Lo dimostra il lavoro degli ingegneri di Accenture, Sulubaaï
e Intel che nelle Filippine hanno unito le proprie esperienze per creare
Project. CORaiL, con l’obiettivo di aiutare i ricercatori a ripristinare e
integrare la barriera corallina esistente. Una piattaforma di cemento costruita
sui fondali, la Sulu-Reef Prosthesis progettata da Sulubaaï, fa da sostegno ai
frammenti di corallo instabili. Il tutto incorporando gli organismi che via via
si espanderanno, andando a ricreare un habitat ibrido per la vita dei pesci e
delle specie marine.
Una soluzione intelligente per cercare di migliorare la
salute della barriera corallina. Ma i dati sarebbero ugualmente validi? “Il
valore dei dati dipende dalla rapidità con cui si possano ottenere informazioni
dettagliate per prendere decisioni”, spiega Athina Kanioura, Accenture chief
analytics officer e Accenture Applied Intelligence lead. “Con la possibilità di
eseguire analisi in tempo reale sui video in streaming, VASP ci consente di
attingere a una ricca fonte di dati, effettuando il monitoraggio diretto senza
procurare disturbo all’ambiente sottomarino.”
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