REATTORE DI CALCIO -USO E GESTIONE-
Cosa è e a cosa serve……..
Sono le solite domande, che
molti si fanno, ma che nonostante tutto in pochi ne sono al corrente.
In queste righe cercherò di
spiegare nella maniera più semplice possibile cosa è, come è fatto e come
funziona un reattore di calcio.
Partiamo innanzitutto dicendo
che strutturalmente non è altro che un cilindro in plastica trasparente,
riempito di materiale che andremo a valutare più avanti e che chiameremo
“media” contenente principalmente carbonati e calcio immediatamente assimilabili.
Il suo funzionamento è molto semplice, l’acqua dell’acquario viene spinta
all’interno di questo contenitore tramite delle piccole pompe o con una
deviazione dalla pompa di risalita mentre una pompa di medio/grossa portata
prima miscela l’acqua introdotta con l’anidride carbonica (CO2) e poi la fa
circolare all’interno del cilindro, mettendo a contatto il “media” con l’acqua
carica di CO2, la CO2 essendo un gas a Ph acido abbassa il valore del PH
all’interno del reattore permettendo lo sciogliersi del “media”. La CO2 viene
prelevata da una bombola esterna ed entra all’interno del reattore sfruttando
la maggiore pressione cui le bombole vengono caricate, lo scioglimento del
media permette di mettere in circolo principalmente calcio e carbonati, tramite
questa formula chimica:
CaCO3 + CO2 + H2O => Ca2 + 2HCO3
Carbonato di calcio + anidride carbonica + acqua= calcio +
ione idrogenocarbonato
L’acqua così trattata ritorna
in vasca attraverso un tubo di scarico ricca di ioni calcio e carbonati utili
per la vita dei coralli sclerattinici : LPS e SPS ed alghe coralline, mentre la
CO2 essendo estremamente volatile evapora.
Per semplificare il
funzionamento di un reattore lo schematizziamo così:
Ci sono parecchi prodotti
adatti ad essere usati come “media” all’interno dei reattori, ognuno si
differenza dall’altro per il valore del Ph cui sciolgono e per le proprietà
degli elementi che rilascia. Appunto per il fatto che ogni “media” ha un valore
di ph cui rilascia elementi, è indispensabile per un uso ottimale di dotare il
reattore di un pH-metro in continuo in modo da tenere monitorato il valore del
Ph all’interno del corpo di reazione. I reattori di ultima generazione vengono
dotati tutti di porta-sonda del Ph, in modo da poterlo alloggiare senza problemi.
La quantità di CO2 da usare è
gestita con due sistemi, uno semplicistico definito contabolle, il secondo
tramite una elettrovalvola, che collegata al pH-metro apre e chiude
l’erogazione della CO2 in base alle impostazioni richieste. Personalmente
consiglio di affidarsi al contabolle e non all’elettrovalvola, in quanto
essendo l’ambiente d’uso del reattore umido e salato un componente elettrico
può nel tempo subire delle ossidazioni che possono portare ad enormi problemi,
in poche parole se l’elettrovalvola si inceppa può scaricare talmente
tanta CO2 che può creare problemi di ph
alla vasca stessa.
- Dove si prende la CO2?
La CO2 è contenuta in bombole
di varie dimensioni e due sono i tipi di bombola normalmente usate, le usa e
getta e quelle ricaricabili. Le prime si trovano solitamente nei negozi di
acquariologia e sono di due dimensioni da 0.5kg e 1kg, mentre le bombole
ricaricabili sono di molte misure, in quanto servono per molteplici usi. Le
bombole vengono caricate di CO2 ad alte pressioni (solitamente 50atm) per cui
l’erogazione della CO2 deve essere regolamentata da un riduttore, le bombole
ricaricabili e le usa e getta hanno diversi sistemi di erogazione e richiedono
dei riduttori differenti, ma adattabili alle due tipologie di bombole grazie ad
adattatori. Di seguito vediamo le due tipologie di bombole e i due riduttori
solitamente usati:
Il mio consiglio personale è quello di dotarsi di riduttori con manometri che permettono la regolazione e l’erogazione della CO2 in modo fine. Se vi può aiutare a trovare le bombole ricaricabili, io senza dover andarla a comprare, mi affido al bar/locale sotto casa, gli stessi sfruttano le stesse bombole per gli impianti di spillatura delle bibite alla spina, farsi dare una bombola a noleggio da cambiare ogni qualvolta si scarica è molto più conveniente in fatto di denaro e tempi, acquistare una bombola ha un certo prezzo, va revisionata ogni tot di anni, e trovare chi la carica non è ne facile ne economico.
un’altro aggeggino che non deve mancare nell’impianto è la valvola di non ritorno
da interporre tra la bombola
ed il reattore, il reattore lavora a una pressione leggermente superiore ad
1atm e non dobbiamo permettere che tale pressione possa spingere l’acqua salata
all’interno della bombola attraverso il tubo di collegamento qual’ora la
bombola si esaurisca inavvertitamente.
Di seguito un’immagine trovata in rete che include tutte le parti di un sistema di gestione con reattore di calcio:
Ora è arrivato il momento di
analizzare i vari “media che vengono solitamente usati all’interno del
reattore, ometteremo volutamente quelli specifici di alcune marche in quanto
sono delle rivisitazioni di quello che si trova in commercio. Dopo questa
disamina sarà di interesse dell’acquariofilo scegliere quello che più gli
interessa
-
CARBONATO
DI CALCIO: è il materiale più economico che si trova in
commercio, è una polvere bianca a bassa solubilità, e per dissociare la
molecola in calcio e carbonato in quantità necessaria ad una vasca normalmente
arredata da coralli SPS/LPS richiede un ph interno del reattore di 5.8/6.0, si
trova sia in negozi di acquariologia, sia in farmacia, sia in qualunque altro
negozio di idraulica, la sua purezza garantisce il non introdurre elementi
nocivi ed inaspettati, ha un prezzo molto economico, richiede enormi quantità
di CO2 per tenere il livello di ph voluto, e necessita integrazioni di elementi
quali magnesio e microelementi, sconsigliato ai neofiti in quanto l’uso non
regolarizzato della CO2 abbinato ai solfati nell’acqua marina può trasformarlo
in gesso: un composto inerte ed insolubile
-
CORALLINA
JUMBO: sono i classici scheletri
di coralli che formano le sabbie degli atolli tropicali. Si scioglie ad un ph
6.2/6.3, è il materiale più usato ad oggi nei rettori, facile da trovare fino a
poco tempo fa, ora con l’introduzione delle nuove normative risulta difficilmente
procurabile, costo contenuto, rilascia in vasca oltre che carbonati e calcio,
anche numerosi elementi adatti per i coralli, consumo medio/eccessivo di CO2,
inoltre contiene elevate quantità di fosfati e richiede di essere lavata e/o
lasciata in ammollo per alcuni giorni in acqua osmotica e aceto per eliminare
l’eccesso di fosfati, per questo motivo la consiglio ad un acquariofilo
abbastanza esperto.
- ARAGONITE BIANCA: è un composto naturale a forma amorfa, derivante dai processi di cristallizzazione del carbonato di calcio, l’aragonite è molto usata dagli acquariofili perché al suo interno ha anche una elevata quantità di magnesio, per cui il suo uso facilità l’equilibrio ionico delle vasche marine in rapporto: tra calcio e magnesio, scioglie a PH 6.4, la quantità di magnesio presente non è elevata e richiede delle integrazioni in base alle richieste della vasca.
-
ARM: questo
composto scoperto da pochi anni, sta sempre più prendendo piede dagli
acquariofili che usano il reattore, è una aragonite mista, ed a differenza
della sorella aragonite pura, scioglie ad un PH leggermente più alto 6.4/6.5,
la quantità di CO2 usata e relativamente inferiore, l’ARM inoltre stabilizza il
Ph delle vasche, il livello di magnesio è molto alto rispetto ad una normale
aragonite, in rapporto quasi 1:2.5, inoltre porta in vasca principalmente
stronzio e potassio in quantità esatte al fabbisogno di un ambiente marino,
vengono rilasciati molti altri microelementi, un analisi presenta questi
valori:
Ca: 416ppm; Mg: 1100ppm; carbonati: 577ppm; potassio: 55ppm; stronzio
33ppm; aggiungendo un 10% in peso di granuli di magnesio all’interno del
reattore, non c’è bisogno di reintegrare nessun elemento.
Regolazione: sono molte le regolazioni possibili in un reattore, e si affinano man
mano che lo si usa, la principale e la più importante comunque riguarda la
quantità di acqua che si fa entrare o uscire ( il senso non cambia) dal
reattore, in linea di massima io consiglio di avere una media tra 8-12lt/h,
questo dato lo si comanda con i rubinetti che danno in dotazione, consiglio
sempre di interporre il rubinetto in entrata e non in uscita, specialmente per
chi è all’inizio, l’acqua che esce è molto calcarea e può portare con se
piccoli granelli, se non si è particolarmente esperti e interponendo il
rubinetto in uscita del reattore facile che si intasi diventando difficile la
sua regolazione, mettendolo in entrata la regolazione diventa molto più
semplice e richiede piccolissime regolazioni nel tempo
Considerazioni finali e personali: le sonde dei pH-metri vanno tarate con le soluzioni di taratura liquide almeno 1 volta al mese e consiglio di cambiare la sonda almeno ogni 6-8 mesi, il media va sempre integrato con granuli di magnesio per reattori, in questo modo si escludono integrazioni esterne dello stesso elemento, in base al media usato la percentuale di magnesio da introdurre è diversa, ARM: 10%, aragonite: 15%, jumbo:7%, inoltre ritengo molto importante anche la scelta del reattore in base alla vasca ed al suo consumo, leggo spesso le informazioni dettate dalle case produttrici e volutamente le istruzioni riportato dati over-dimensionanti, il mio consiglio personale quando si va ad acquistare un reattore non è quello di dare per valido quello che segnala la casa produttrice ma quello di valutare il quantitativo del media che può essere introdotto, negli anni di uso sono arrivato a capire che per una vasca mediamente popolata di LPS/SPS con un volume di 500lt, un reattore deve contenere almeno 6kg di media al suo interno.
Portinari Giampietro
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